Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2010

Discorsi su scuola, classi sociali e ribelli

C'è una relazione tra quello che è il nostro "discutere" di politica, di valori, di mondi ed il "fare" la politica che cambia lo stato di cose? Io penso che la differenza tra le chiacchiere ed il fare è proprio nel livello di "repressione" a cui alla fine "costringi" lo stato. Quando poni domande e dai risposte in modo radicale il livello di scontro automaticamente si alza. Entrano in collisione visioni diverse e queste non possono che generare conflitto. Mettiamo in fila due esempi; chiacchiere tra ex rivoluzionari (che seguono sotto) e cose concrete che hanno prodotto conflitto. Parliamo di latitudini diverse la nostra e di un posto esotico come La Colombia dove un certo tipo di percorso portò a questo  alla fine del 2008. Punto di partenza sono le condizioni materiali delle persone, i loro cazzi concreti e come far evolvere in azioni e proposte le chiacchiere.Su quali soggetti poter contare. Sarà mica un caso che da noi ci occupiamo del

Viaggiare per viaggiare

Viaggiare per viaggiare meglio andare qui Oppure qua

Nuovi soggetti e luoghi di politica

Il post che segue l'ho ripreso dal blog di Askatasuna il centro sociale che a Torino in c.so Regina Margherita rappresenta, insieme ad altri, una spina nel fianco per il riformista Chiamparino. Un modo per evidenziare come sia possibile costruire punti d'aggregazione in cui si fa politica e, nello stesso tempo, si costruiscono reti e relazioni che dimostrano come un altro modo di concepire la solidarietà, la lotta e la definizione di un orizzonte diverso sia possibile.

Il risultato di Pomigliano ovvero la lezione all'americano.

Immagine
Il voto a Pomigliano non è andato come sperava il padrone. Adesso la sua posizione è molto scomoda; per un verso dovrà spiegare qualcosa a quei polacchi che lavorano alle sue macchine e che lui, in modo disinvolto, ha usato come arma di ricatto nei confronti dei loro colleghi italiani, per l'altro verso dovrà fare i conti con una caduta d'immagine che è sotto gli occhi di tutti.

W l'Argentina, che vinca o no

Immagine

Un pò di storia sulla Fiat e un articolo di Robecchi

Immagine
Le malefatte della Fiat ai danni della classe operaia cominciano nel 1899, anno della sua fondazione. Ma il periodo più vergognoso della sua storia inizia alla fine della prima guerra mondiale. Il “bottino di guerra” e i “sovrapprofitti di guerra”: sono anch’essi capitoli della storia Fiat. Ci saranno scandali, clamori di stampa, denunce, il tentativo di una commissione di inchiesta: ma la Fiat se ne infischia (del resto, ci sarà una provvidenziale sanatoria…).. E’ ormai una potenza economica dagli alti connotati “patriottici”, per via «della micidiale efficacia dei suoi nuovi prodotti bellici, la mitragliatrice, in primo luogo, e l’aereo veloce da ricognizione, il “Dio motore che ci portò sopra Trento”», come elogiava D’Annunzio. Capitani d’industria, mercanti di cannoni. “Battere sul tempo i Consigli operai”, è la parola d’ordine di Agnelli a partire dal 1919. Ci riuscirà. Nel ‘20 ci saranno le guardie bianche a proteggere gli stabilimenti; gli operai e i sindacati escono sconfitti

Quei fannulloni di Pomigliano

Dei 1600 permessi fatti per fare i rappresentanti di lista a Pomigliano, 1200 erano del PD. Su questo Veltroni non dice un cazzo, in compenso per lui togliergli la mensa è segno di modernità. Ma vaffanculo faccia di merda.

Il comportamento criminale della Fiom, firmato un piddino

Il video qui sopra riassume meglio di tante parole il clima di ricatto che si vive a Pomigliano.  Girovagando tra i commenti ascoltati in TV e letti sul web sono rimasto folgorato da quelli di tale Rondolino. Un signore paffutell o del quale sappiamo essere un insigne filosofo teoretico

Colaninno figlio, la voce del padrone

Quello che pensano i padroni: La Fiom ha commesso un "errore a strappare cosi'" con la Fiat su Pomigliano d'Arco. Cosi' Matteo Colaninno, vicepresidente di Piaggio e responsabile del Pd per l'industria parla a Repubblica della scelta miope dei metalmeccanici della Cgil perche' "questa e' una fase decisiva per il riassetto dell'industria automobilistica mondiale. Ma saranno i lavoratori di Pomigliano, se diranno di si' all'intesa, che investiranno direttamente sul loro futuro".

Svizzeri di lingua teteska

Immagine
IN CULO AL RAZZISMO

Condizioni di lavoro e fabbrica

Immagine
Se a Pomigliano accadrà questo: Un operaio è morto la notte scorsa  (30 aprile 2010), per un infarto, nel reparto montaggio dello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat e stamani gli operai - secondo quanto reso noto dal segretario regionale della Basilicata della Fiom, Emanuele De Nicola - hanno bloccato la produzione e stanno protestando per chiedere un presidio sanitario. Lo riferisce l'Ansa. A quanto si apprende, quando l'uomo si è sentito male è stato chiesto l'intervento del 118, ma i soccorsi sono stati vani. Il sindacato ha chiesto un medico nella fabbrica del gruppo torinese durante il turno di notte e che sia istituito un presidio del 118 nell'area industriale di Melfi, dove lavorano migliaia di persone. link gli operai che protesteranno e sciopereranno saranno sanzionati e rischieranno il licenziamento.

Quelli del PD non hanno opinioni

Immagine
Gli appelli per firmare si stanno sprecando. Parliamo della questione di Pomigliano. Insieme a questi appelli s'avanza ordinato il fronte dell'informazione. Ordinato nel senso che, insieme agli appelli per firmare, troviamo una serie di vicende (una in verità) che vengono raccontate per indicare come in fondo gli operai sono stufi e chiedono solo di tornare al lavoro. Non c'è che dire il volume di fuoco sviluppato dalla stampa e dalla TV su questa vicenda è impressionante. Viene il dubbio che allora la partita è di quelle che vanno al di là della firma di un semplice accordo su come far ripartire un sito produttivo fermo da due anni. In tutto questo ho curiosato sul sito del PD per capire se il grande partito riformista, quello attento ai diritti e alla costituzione, c'è una qualche traccia di dibattito sulla questione. Io non ho visto nulla, anzi zero di zero. Non ci credete? Magari dategli un'occhiata voi perché io non leggo niente ( link ).

Fatti una Coca Cola che ti fa stare bene.

Immagine
Vi siete mai meravigliati del fatto che dopo aver bevuto la Coca-Cola vi viene da sorridere? il motivo è che… vi sballa! Hanno tolto la cocaina dalla bevanda quasi un secolo fa. Sapete perché? Era ridondante. * Nei primi 10 minuti: 10 cucchiaini di zucchero colpiscono il tuo organismo (100% della razione giornaliera raccomandata). La reazione immediata a questa dolcezza così eccessiva sarebbe il vomito ma ciò è impedito dal fatto che l'acido fosforico diminuisce il sapore permettendoti di mantenere la bibita nello stomaco

Sindacati collaborazionisti e piddini servi dei padroni

Immagine
Come nel più scontato dei copioni, i sindacati collaborazionisti, ormai pronti a sottoscrivere qualsiasi sacrificio e rinuncia governo o padroni intendano imporre ai lavoratori, hanno assicurato il proprio malinconico consenso alla Fiat che si accinge - sarà bene averne consapevolezza - ad assestare un colpo difficilmente rimediabile all’intero quadro delle relazioni economico-sociali del Paese. Nei giorni scorsi abbiamo illustrato i contenuti del diktat di corso Marconi. «Prendere o lasciare», aveva detto l’amministratore delegato della Fiat. Dove «prendere» significa accettare il peggioramento delle condizioni di lavoro pattuite attraverso il contratto nazionale (orari, ritmi, pause, mensa, malattia) ma, ancor più, acconciarsi a subire l’amputazione della più irrinunciabile delle libertà del lavoro, quella di incrociare le braccia, di scioperare, reintrodotta dalla Costituzione all’indomani della sconfitta del fascismo che l’aveva abolita.

Bertolaso e la contestazione dell'Aquila

L'11 Giugno Bertolaso è stato contestato a L'Aquila. Questo è il video di cosa è accaduto con la polizia. Naturalmente i TG se ne sono ben guardati dal documentare la cosa. Una volta Mussolini abolì i reati vietando ai giornali di parlarne nelle pagine di cronaca nera, oggi questi aboliscono il dissenso non facendolo vedere. Per fare questo non hanno bisogno della legge bavaglio, è sufficiente non trasmettere le immagini. A differenza di allora però la questione si fa più complicata e non puoi controllare tutto. Qui se volete capire il perché di quella contestazione.

Marinaleda, dove un mondo diverso e migliore è possibile

Immagine
DI DOUGLAS HAMILTON Counterpunch A circa 100 Km a est da Siviglia si trova una cittadina di 2.700 persone chiamata Marinaleda. È una delle numerose città e paesi agricoli nella provincia di Siviglia, circondata da miglia e miglia di distese pianeggianti e agricole. Ciò che contraddistingue Marinaleda da qualunque altro posto in Spagna e, se possibile, anche in Europa è che per gli ultimi trent’anni è stata il centro di continue lotte per il lavoro e un luogo dove è emersa un’attuale forma operante e in evoluzione di socialismo reale. Ho avuto la fortuna di visitare la città la scorsa settimana e, in un momento di profonda crisi economica e di cinismo politico, non sarei potuto rimanere più colpito davanti alle sue irripetibili imprese socialiste.

Marziani sul pianeta terra

Marchionne è abbastanza contento perché alcune sigle sindacali hanno detto sì ad un accordo che,nei fatti, sancisce un ritorno alla logica della boita inizio 800. Il padrone quello che ha messo in discussione non è tanto l'aspetto economico, su quello  maramaldeggia da anni. Il punto sono le questioni che regolano la flessibilità nell'utilizzo della manodopera; in soldoni se smetti di lavorare alle 14 oggi hai diritto a 11 ore di riposo come minimo, da domani questa cosa sarà legata ai bisogni di produzione; quindi se devi ricominciare dopo 6 ore e il tuo padrone lo vuole ti tocca ri prendere il baracchino e ricominciare. Probabilmente converrà pensare a qualche tendopoli nelle vicinanze delle fabbriche, attrezzata con posti letto e televisore al plasma, cosi' si risparmierà la "fatica" del ritorno a casa e si rimarrà concentrati.

Che brave persone questi Israeliani

Immagine
L'articolo lo riprendo pari pari dal blog di polvere da sparo. E' una di quelle notizie che danno il senso di cosa ci sia oggi dentro Israele, lascio quindi a voi la lettura e le conclusioni.

Berlusca, Marchionne e il fascismo che avanza

«Ci impegneremo a fare diventare legge lo Statuto delle imprese entro l'autunno, perché quello che va bene alle imprese va bene all'Italia. Vogliamo arrivare a un nuovo sistema in cui non si debbano chiedere più permessi, autorizzazioni, concessioni o licenze: che sono per me un linguaggio e una pratica da Stato totalitario, da Stato padrone che percepisce i cittadini come sudditi». Questo è ciò che ha dichiarato il novello duce miliardario. Lui afferma che quello che va bene alle imprese va bene all'Italia. Probabilmente si riferisce a quell'entità geografica che è altra cosa rispetto a chi la abita.  Qualcuno prima di lui è arrivato alle stesse conclusioni e si chiama Marchionne.

Latouche si dice felice, beato lui!

Quello che segue è un articolo di Latouche che parla della sua felicità. Molte delle cose che racconta io le ho realizzate ma non perché sia un sostenitore della decrescita quanto perché l'unica cosa che lentamente sta sparendo è il mio reddito. Quindi ci sia arrangia, che non è una roba che hanno inventato quelli della decrescita.

I fuochi di guerriglia in Messico

Il buco

Immagine
La storia del buco nei conti è una roba non nuova. A memoria ricordo Tremonti, con la sua lavagnetta, che imputava al governo dell'odiato predecessore un pò di conti del bilancio pubblico che non tornavano. La questione, per rimanere ai nostri eroi, si spostò anche a livello locale con Marrazzo che imputava a Storace una serie di buchi nella sanità dell'ordine di svariati miliardi di euro.

La distribuzione della ricchezza in Italia

Immagine
In un articolo del sole 24 ore si danno un pò di numeri su come investono i loro quattrini gli italiani. Per ragioni di sintesi rimandiamo al link la loro lettura soffermandoci, però, su una cosa che mi ha colpito: Lo stock delle attività finanziarie delle famiglie l'anno scorso ha mantenuto una cifra da capogiro, pari a 3.595 miliardi.

La questione palestinese

Uno spunto di riflessione da queso articolo tratto da http://www.quinterna.org Venendo alle questioni irrisolte, in particolare alla Palestina, dobbiamo domandarci: nell'attuale fase storica lo Stato-nazione ha ancora prospettive? Di fronte all'internazionalizzazione del capitale (volgarmente chiamata globalizzazione) lo Stato-nazione rappresenta una stridente contraddizione. Per difendere i loro interessi di classe, i proletari palestinesi rivendicano giustamente gli spazi democratici, che gli consentono di riunirsi, di parlare, di scrivere, ossia le condizioni minime per svolgere attività politica. Su questo terreno, si trovano a dover marciare con i nazionalisti, che però li costringono ad assumere connotazioni sempre più religiose.

Storia del debito pubblico e politiche degli stati

Immagine
Il debito pubblico è una di quelle variabili che, in questo momento storico, sta ridisegnando la geo-politica. La sua sostenibilità nel tempo e le politiche economiche che a questo sono legate (vedasi l'ultimo decreto legislativo  Tremonti) segnano il futuro, e gli "sconvolgimenti" di sistema che questo si trascinerà dietro. 

Il popolo eletto da Dio

Immagine
Dell'assalto alle navi di pacifisti, da parte dei sionisti dello stato d'Israele, quello che mi ha colpito, oltre al titolo del giornale di Feltri, è questa foto che mostra la riunione dei commandos che eroicamente hanno respinto uomini, donne e ragazzi inermi (che portavano viveri ai palestinesi di quel lager che è Gaza) a colpi di mitra come nella loro migliore tradizione. Di per sé è esplicativa di come sia messo da quelle parti il popolo  eletto da Dio.