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Visualizzazione dei post da settembre, 2009

Cosa è il capitalismo?

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Nel titolo di questo studio appare il concetto, che suona un po' pretenzioso, di «spirito del capitalismo». Che cosa si deve intendere sotto questa espressione? Nel tentativo di darne una definizione, si palesano subito talune difficoltà che sono inerenti allo scopo stesso della nostra indagine. Se si può trovare un oggetto, per cui l'impiego di quella espressione abbia un senso qualsiasi, esso può essere soltanto un'individualità storica; cioè un complesso di relazioni nella realtà storica, che noi dal punto di vista della sua importanza per la storia e per la civiltà, riuniamo in un unico concetto. Ma un tale concetto storico, poiché per il suo contenuto si riferisce ad un fenomeno importantissimo nel suo carattere individuale, non può essere definito e limitato secondo lo schema, genus proximum, differentia specifica, ma deve essere costruito a poco a poco dalle parti che lo compongono e che vanno tolte dalla realtà storica. La perfetta definizione concettuale non può pe

AUGURI signor PRESIDENTE

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Oggi il nano festeggia il compleanno, noi gli facciamo gli auguri di incontrare al più presto questa bella signora.

Studiare economia e diritto con un "gagno di 15 anni"

Ieri mio figlio mi ha descritto quello che il suo professore di economia gli ha spiegato del perché quella materia viene trattata come "scienza". L'impressione che ho avuto è che non ha colto bene il senso del tutto. Lui è al 2° anno di un liceo che "pomposamente" si titola come "economico aziendale". Un indirizzo che è il frutto di uno dei tanti tentativi sperimentali di questa nostra beneamata scuola. Il prossimo anno oltre a diritto, economia, matematica etc. studierà anche filosofia che insieme a storia ed italiano costituiranno il trittico "umanistico" della sua formazione. Il resto sono materie come inglese, francese,biologia ed educazione fisica. Vedere e sentire un brasiliano che studia la costituzione italiana, le fonti del diritto e che, nello stesso tempo, accompagna il tutto con un sottofondo musicale fatto da Tupac e Mano negra mi fa una certa impressione. Che giudizio dare della scuola pubblica italiana con un figlio adolescent

Le illuminate dichiarazioni dei soloni del PD

Ho letto le dichiarazioni di quelli del PD dopo le elezioni tedesche; quelle sul corriere della sera dicono: «Noi abbiamo co­struito la nostra politica del lavoro sul fordismo, oggi superato, quella dello Sta­to sociale quando i tassi di crescita era­no molto alti e la competizione interna­zionale non era aggressiva quanto oggi, non c’era la delocalizzazione in India o Romania. Al riformismo serve una 'nuo­va frontiera'. Non perché abbia sbaglia­to. Perché il mondo è cambiato». Secondo Ranieri, non va inseguita la sinistra della sinistra, capace di racco­gliere più voti che però non la porteran­no a governare. «Il rischio è che il succes­so della Linke sia visto come l’indicazio­ne per una svolta radicale», dice Ranieri. Mentre Roberto Gualtieri, eurodeputato del Pd, avverte: «Trarre dal voto in Ger­mania lezioni per il congresso del Pd o le elezioni in Italia è esercizio da rispar­miare. La Grande coalizione è stata un ottimo governo, il consenso della Linke è legato a una que

Consigli III

Quello che accade nei CIE, in Italia democratica e cattolica

Il ministro Maroni oggi è stato contestato. Lui è uno di quelli che ha sulla coscienza quello che accade nei CIE. E ci furono tempi infami in cui intellettuali rincretiniti hanno dichiarato che la vita è il sommo dei beni. Oggi sono arrivati i tempi terribili in cui ogni giorno si dimostra che la morte dà inizio al suo governo del terrore esattamente quando la vita è diventata il sommo bene; che chi preferisce vivere in ginocchio, muore in ginocchio; che nessuno può essere ucciso più facilmente di uno schiavo. Noi viventi dobbiamo imparare che non si può nemmeno vivere in ginocchio, che non si diventa immortali se si corre dietro alla vita, e che, se non si vuole più morire per nulla, si muore nonostante non si sia fatto nulla.»

Quel 77 sovversivo

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Per chi ha vissuto come me quella stagione leggere le tante interviste di gente come Morucci o ex professori diventati ristoratori, dissociati che fanno pubblicità ad un film del cazzo o, peggio, delatori ex assassini alla Barbone riconvertiti alla loro classe di appartenenza fa "enormemente" incazzare. Fa incazzare perché la sensazione amara che lascia nel palato, la lettura di certe esternazioni, fotografa una realtà fatta da leader improvvisati a cui abbiamo sacrificato le nostre vite, in molti casi, o concesso una silente approvazione per le cose che decidevano a prescindere da ciò che pensava il movimento ed a dispetto di quello che accadeva nelle piazze. E allora con chi ricostruire quella stagione se a parlare sono solo giustizialisti interessati, "pentiti" opinionisti, ex brigatisti della domenica o per sbaglio? I morti sono silenti e "dormono sulla collina". Insieme alle tante vittime. Tanti sono da altre parti lontani. Un giorno mi capitò di

Le eredità del 68 e del 77

Ai tanti che si masturbano su quelle che sono le deleterie eredità del 68 prima e del 77 guerrigliero dopo, continuando a rompere il cazzo dopo 40 anni, lascio questa testimonianza. Ci indica qual'è il lascito migliore che lasciamo a voi, che non capite un cazzo, ed a noi che viviamo di nostalgia e malinconia; la gioia di una schitarrata stirando di domenica. p.s. tralasciamo che ci siamo fatti un mazzo così per vedervi affogare, con noi, in questo mare di merda che ha la pretesa di essere insapore ed inodore (riuscendo pure a convincervi che è così da sempre). "Mah, nun me ricordo!!"

Brancaccio, Latouche e Roegen

Pubblico un vecchio articolo di Brancaccio dove si criticano le "farneticazioni" di Latouche e si dà una "botta" Roegen. Vedremo più avanti di fare una sintesi di questo percorso, al momento accontentatevi. Negli ultimi anni, all'interno di molte formazioni politiche della cosiddetta sinistra radicale europea, è prevalsa una concezione perniciosamente "multiculturalista" della teoria e della prassi politica. Secondo questa concezione, il successo di un partito non dipenderebbe più dalla capacità di sviluppare una ferrea dialettica tra le varie posizioni in campo e di derivare, da essa, una sintesi superiore che possa guidare l'azione politica. Al contrario, il consenso si misurerebbe in base alla capacità di giustapporre visioni anche contraddittorie tra loro e di lasciare che tutte sopravvivano - ognuna depositaria di una propria verità parziale - grazie ad una sostanziale neutralizzazione dello scontro dialettico interno. La polemica ambientalis

Scrivere del 77

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Ricorrendo ad un'esemplificazione iniziale, che riteniamo però abbastanza efficace, possiamo affermare che il ricorso alla violenza nel '68 fu una risposta alla repressione statale. Si passava dal "non siam scappati più", come recitava un verso della canzone dedicata agli scontri di Valle Giulia a Roma nel marzo del '68, al ritornello "la violenza, la violenza, la violenza la rivolta,/ chi ha esitato questa volta lotterà con noi domani", che invitava i dimostranti a rispondere con la forza alle aggressioni poliziesche dei cortei. Nel '77 vi fu, invece, da parte di settori del movimento la ricerca deliberata dello scontro violento. Volendo ancora semplificare si potrebbe quasi dire che il movimento del '68 era originariamente "buono" non tanto nei suoi intenti e propositi che erano invece antisistemici, sovversivi e rivoluzionari, quanto negli strumenti che utilizzava per perseguirli: occupazioni, pr

Un pompino è cannibalismo?

Ho un cugino che vive(va) o meglio abita(va) a l'aquila, è impertinente si occupa di musica e fa (faceva?) l'avvocato. Quest'ultima cosa lo spinge a porre una questione alle gerarchie vaticane: DOMANDA Se per la Chiesa la pillola del giorno dopo è già aborto, mi sorge un dubbio... la sega è omicidio premeditato? Ma soprattutto, il pompino è cannibalismo? Aspettiamo le risposte.

Morire da parà

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In giro per il web un mix delle voci che mi rappresentano sulla questione dell'Afghanistan 1- Questi "ragazzi" sanno quello che fanno: non sono coglioni come il giornalismo italiano pretende noi siamo. Sanno che là, fuori dal compuond, ogni giorno li aspetta l'ostilità di migliaia di afgani. Sanno che un ingorgo in centro può essere un problema molto serio. Sanno che in otto anni gli afgani hanno assaggiato una versione narcotica, prevaricatrice e bombarola della democrazia. Sanno della pagliacciata della ricostruzione e quanto costa costruire un anche un piccolo ambulatorio se prima devi setacciare la sabbia palmo a palmo in cerca di armi. Sanno che tanti neopoliziotti se non sono ricattabili dalla fame si danno alla fuga con addestramento ed armi NATO. Questi "ragazzi", soprattutto, conoscono molto bene il motivo per cui hanno chiesto di servire la Patria: sono i 144 euro di diaria; i più giovani per farsi la cabrio, i più vecchi per il mu