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Visualizzazione dei post da febbraio, 2011

Oaxaca e la lotta che continua

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I professori sono in sciopero da Giovedi' Questo mi dicono i ragazzi ai giardini. Ieri il viaggio e' stato bello pesante. Otto ore di curve tra montagne e valli assolate. Fa caldo e muoversi costa fatica. Ho guardato i titoli del tg questa mattina. 15 morti al nord in attacchi armati.Roba da narcos.  Due parenti di una persona uccisa lo scorso anno a Ciudad Juarez ritrovati nel deserto, morti. Tutti impegnati a sinistra ed in politica. Questi solo alcuni dei fatto piu' eclatanti. Dimentico qualche altra mattanza. La manifestazione di ieri sera era per ricordare l'uccisione di un'attivista sociale e di un suo amico. Si chiamava Betty. Oaxaca e' una citta' dura. Il 15 di febbraio ci sono stati scontri per sette ore tra rappresentanti dei "maestri" (come li chiamano qui) ed elementi della polizia. C'era la visita di calderon e loro hanno bloccato mezza citta'. Nel 2005 per mesi questa citta' si e' trasformata in una comune, e

Lo strano concetto di democrazia qui in Mexico, e cio' che accade in giro per il mondo

Partiamo da alcune cose, messe anche in modo disordinato, che secondo me hanno un lungo filo rosso che le lega. Il 22 di gennaio in Salvador si e' commemorato il 79o anniversario della sollevazione campoesina ed indigena che, duramente repressa, costo' 32.000 morti in pochi giorni. Nella sola citta' di Izalco l'esercito' massacro piu' di 10.000 persone. Il detonatore di quella insurrezione: la miseria e l'aggravamento della crisi economica. A seguito di quella repressione le comunita' indigene non solo dovettero cambiare nome ma chi veniva identificato come tale rischiava la morte. Le terre furono concentrate nelle mani di pochi fazenderos, cosi' il Salvador divenne uno di quei paesi  filoamericani in cui l'un percento della popolazione ne controllava il 90% della ricchezza. Ci sono voluti decenni di lavoro politico ed una guerriglia durata anni per porre fine a questa vicenda. Nel 1994 si concluse in Guatemala una guerra durata decenni, c

Lotte di contadini in Chiapas, la storia dei fratelli Mendez Nunez

Mi dirigo verso la piazza principale di Tuxla, una citta' a circa un'ora e mezza da S.Cristobal. La giornata e' tersa, neanche una nuvola ed il sole e' caldissimo. Davanti al palazzo del governo scorgo un gruppo di persone, alcuni cartelli attaccati alle apretri mi parlano di prigionieri politici.Mi danno i loro volantini e si avvicinano in gruppo. Le donne, in disparte, continuano ad alimentare il fuoco di un fornello. Iniziano a chiedere da dove arrivo e mi pregano di fare qualcosa per loro, di raccontare la loro storia e perche' solno li'. Scatto qualche foto e prometto di tornare l'indomani al mattino. Quando ci si saluta da queste parti si usa un'espressione che trovo bellissima "che ti vada bene, amico mio" Il 14 dicembre del 2008 un uomo viene trovato ucciso nella selva con un colpo di machete, era un paramilitare e la scoperta di questo delitto innesca una serie di reazioni. Nella zona, da tempo, questa organizzazione che di fatto

Di quello che accade qui nel democratico Mexico cortile di suburbia

La gente si sposta ordinatamente e senza fretta, ci dicono che appena pronti inizieranno il blocco stradale. Mi sono svegliato presto e sono arrivato con anticipo davanti alla "parada" Fab e' arrivato con gli altri compagni, la divisa e' d'ordinanza compreso il foulard per coprire il volto. Dovremo stare li' e seguire l'azione documentando eventuali scontri con i paramilitari. Nel villaggio di Mitziton si vive questo evento in modo rilassato, nonstante il morto dello scorso anno ed i 10 torturati appesi ai pali che si trovano piu' avanti. Si' perche' qui funziona in questo modo, la gente viene sequestrata appesa ad un palo, cosparsa di orina e picchiata a sangue. Nonostante questo i compagni non reagiscono, sono tanti e avessero voglia farebbero piazza pulita di quello che c'e' attorno. La loro capacita' ed intelligenza politica e' anche questo e mi chiedo quanto resisterei pazientemente nelle loro condizioni. Il material

Parliamo d'Italia

Leggo che folle oceaniche, in Italia, si sono ritrovate intorno ad un sol grido "fuori Berlusconi perche' frequenta le minorenni e degrada l'immagine del paese" Ora, se non fosse che l'immagine del paese e' degradata da decenni ci sarebbe anche da stare a ragionare su una questione di principio di questo tipo. Confesso il disagio per questo tipo di moralismo, una roba intorno alla quale si coalizzano i mal di pancia di varia natura dei tanti segmenti della societa' italiana. Se la questione e' la mignottocrazia, in un paese in cui la meta' dei maschi frequenta le mignotte, la gran parte dei maltrattamenti sulle donne nonche' le violenze si consumano tra le partei domestiche, c'e' da pensare che forse la questione e' mal posta. Scorrendo i vari commenti c'e' quello di chi e' incazzato perche' e' tre mesi che non lo pagano, dei laureati che si scoprono precari dopo anni di studi, di chi si duole dell'immagin

Del blocco stadale dell'universita' e di altro

Arrivo al seminario con largo anticipo. Il viaggio nel collettivo e' stato scomodo, ho viaggiato in piedi e questo per me sinifica piegare in due i miei 190 com. Si arriva nel barrio intorno alle 17. Un posto come tanti ai margini di una citta' che cresce. Strade polverose e cani randagi scheletrici in giro. bambni che escono da case che nessuno di noi mai chiamerebbe cosi', mamme sorridenti e con gli occhi neri ed i capelli lisci e lunghi. In questa landa d'improvviso una serie di case colorate ed in legno mi accolgono, alberi e prati a circondare il tutto. La montagna a due passi. Sembra quas incredibile vedere una cosa cosi' in un posto cosi'. Una serie di laboratori si alternano lungo i viali, officine per meccanici, falegnamerie, un conservatorio, l'orto botanico, sale di lettura e tutto cio' che puo servire per imparare e discutere. Murales con Marcos ornano alcuni edifici, e' costante il riferimento all'america latina ed a Che Guevara

Vivere autonomamente nel Chiapas

Questa mattina nella piazza della cattedrale di S.Cristobal hanno celebrato i risultati dell'offensiva del 9 febbraio 1995. Lo hanno fatto molto presto ed in presenza di pochi intimi, perche' alle 11.00 il palco e' gia' quasi tutto smontato. In questi giorni ho proseguito il mio viaggio visitando comunita' autonome che aderiscono all'orgazizzazione dell'EZLN, sono stato in villaggi che appoggiano il governo locale e mi sono fatto un bagno di gioia e tristezza insieme a 72 ragazzini che vivono di poco e che di molto hanno bisogno. Girovagando tra i blog italioti ho letto dotte dissertazioni su come si puo' campare con 800 euro al mese e come invece no. Mi sembra tutto molto distante da qui, e non solo in termini geografici. In questa zona del Messico e' in atto una sperimentazione, su scala importante in termini di comunita' coinvolte, su quello che e' il significato di autonomia e gestione rispetto ad uno stato che rivendica il proprio p

Terra, giustizia, liberta' e rivoluzione

San Cristobal ha piu' ristoranti e bar rispetto al 1994, l'ultima volta in cui sono stato qui. E' una cittadina bellissima in cui passeggiano gringos in pensione, fricchettoni sempre alla ricerca di fumo, gente delle ONG e rivoluzionari mancati. A tenere compagnia a tutta questa gente, qualche sera fa e fino al giorno dopo, pattuglie di militari con mitra a tracolla e passamontagna sul volto. Questo viaggio e' pieno di cose, di sensazioni, profumi ed adrenalina. Ieri ho viaggiato per 5 ore tra strade di montagne, e pueblos nascosti tra i monti. Quando la sera si e' fatta avanti il cielo e' passato dal rosa al rosso fuoco. La gente ha acceso i fuochi fuori dalle porte delle case e gruppi di persone ci salutavano mentre lentamente passavamo tra di loro. C'e' tutto in questo posto, la stranezza di una serata passata ad osservare la gente ballare in piazza mentre uomini vestiti di verde ne controllavano i documenti.Un giro a cavallo per andare in posti in