Viaggiare
Quando ho preso il treno pensavo al solito viaggio palloso, fatto in un giorno feriale in compagnia di gente impegnata a parlare al telefono e con il computer davanti agli occhi. Una sorta di dilatazione del tempo di lavoro e di produttività che nessuno mai potrà misurare e pagare adeguatamente. E invece,dalle parti di Ancona, è salito lui con i suoi ottantanni dichiarati subito, la voglia di parlare con tutti e di tutto e la serenità di uno che guarda il mondo con gli occhi ironici dati dalla consapevolezza di dover godere "degli attimi fuggenti". Guardandosi attorno ha subito borbottato che "nessuno si sapeva più divertire". E' apssato alla narrazione della sua vita e delle sue avventure. Da quel momento chi dormiva si è svegliato e chi lavorava ha smesso quasi subito. E' stato un susseguirsi di episodi di guerra di un diciassettenne toscano scampato ai nazisti (grazie ad un fascista) ed impiegato per scavare trincee per la compagnia Todt sull'appen